Da quando Aurelio De Laurentiis è subentrato al
timone della barca in tempesta, i venti sono apparsi spesso contrari
alla navigazione, molte volte la direzione intrapresa dal barcone
sembrava funestata dalla tempesta , ma altrettante volte le abili
manovre del capitano al timone hanno evitato alla S.s.c. Napoli
di infrangersi sugli scogli. Eppure sembrava che il virtuoso stato di
crescita dovesse arrestarsi, quando la squadra finì nelle mani di Donadoni, un timoniere inadatto a guidare una squadra come il Napoli, ma subito Aurelio De Laurentiis, il capitano, pensò bene di sbarazzarsi di questo allenatore inadatto sostituendolo con Mazzarri. Quando andò via Quagliarella sembrava che il Napoli
sarebbe sprofondato nuovamente nei bassifondi della classifica, tanto
più che si era deciso, assurdamente, di sostituirlo con un certo Cavani, un calciatore per molti di poco conto, proveniente dal Palermo di Zamparini.
Quella che doveva essere secondo molti una strada diretta nel bel mezzo
di una tempesta si trasformò in una manovra abilissima del capitano De Laurentiis, proprio in concomitanza con la trasformazione di Cavani
da buon calciatore a “El Matador”. Cominciano anni promettenti, un
terzo posto, una Coppa Italia, tante soddisfazioni per una squadra
orgogliosa sostenuta da tifosi orgogliosi che risale dalla C1 alla Serie
A, ma ecco che accade l’imponderabile: l’idolo delle folle, lo
scugnizzo napoletano, Ezequiel Lavezzi, decide di andarsene, al PSG, lasciando molte vedove piangenti sotto il Vesuvio. Ecco partire le solite voci: “Faremo una brutta fine, senza Lavezzi purtroppo Cavani non si ripeterà”. Succede però che Cavani non solo si ripeta, ma addirittura si migliori, proprio come la classifica del Napoli che agguanta un ottimo secondo posto. Veniamo quindi al dunque, pare che Mazzari si sia stancato di Napoli, che voglia nuove avventure e che le cerchi nientemeno che alla Roma, sembra che Cavani
sia corteggiato da mezza Europa e che certamente presto o tardi
qualcuno pagherà la clausola rescissoria di 63 milioni di euro per
portarlo via da Napoli. Tragedia.
Ma la vera domanda è, senza Mazzarri e Cavani finirà il calcio a Napoli? In molti probabilmente sentenzieranno di si, proprio come avevano fatto in occasione dell’arrivo di Mazzarri, oppure quando si sostituì Quagliarella con Cavani, o quando Lavezzi puntò i piedi per andarsene al PSG. Il Napoli
tuttavia ha dato dimostrazione, in ben più di un’occasione, di essere
capace di rilanciarsi, di sostituire un calciatore o un tecnico con
qualcuno che possa dare di più di quello che offriva il rimpianto
predecessore. Cosa resta da fare quindi se Mazzarri e Cavani vorranno andar via? Nulla, indicargli la porta e salutarli affettuosamente per quanto fatto con la maglia del Napoli,
avendo la certezza che la società saprà come sostituirli a dovere, o
che almeno, pur fallendo nel suo intento, avrà sempre l’opportunità di
correggere gli errori in corsa grazie ai conti in perfetta regola.
Nessun commento:
Posta un commento